Open Food.  L’innovazione sociale sulle nuove povertà

La conferenza stampa tenutasi questa mattina, 11 aprile 2022, presso la sede di Croce Rossa Italiana Caltanissetta, ha tagliato il nastro di un nuovo progetto che si identifica come innovazione sociale sulle nuove povertà: Open Food.

L’iniziativa, che vede come capofila Croce Rossa Italiana – Comitato di Caltanissetta, si basa, in particolare, sulla forza di una grande cooperazione tra i vari partners, con l’obiettivo di esportare tale modello di innovazione in altre città affinché possa essere eliminato il divario sociale tra i cittadini.

Il sindaco, Roberto Gambino, durante i saluti istituzionali ha dichiarato la propositività di una Caltanissetta inclusiva, supportato dalle parole dell’assessore Cettina Andaloro: «Idea perfettamente condivisa da parte del Comune per dare dignità ai nuovi poveri».

Fabio Ruvolo, presidente di Cooperativa Etnos e di Un Posto Tranquillo impresa Sociale S.r.l., ha spiegato l’importanza di tale progetto evidenziando come il problema principale sia la stigmatizzazione della povertà, ed è, dunque, questa che va eliminata con interventi replicabili anche fuori la nostra Caltanissetta. «Open Food deve diventare un modello di innovazione, uno strumento che possa mettere sullo stesso piano sociale ogni cittadino» dice Ruvolo, «senza pensare che al cosiddetto povero tocchino gli scarti di cibo».

La pandemia – e non solo – ha contribuito all’aumento delle nuove povertà, intese come condizioni economiche precarie, nelle quali rientra la categoria dei padri separati che non riescono a far fronte a tutte le spese.

Il disagio economico che si vive può essere motivo di malessere psicologico. A supporto di tale tesi, il professor Orazio Licciardello sottolinea la forza di Open Food, il quale vuole anche essere strumento operativo affinché il cittadino coinvolto nel proprio decadimento economico non perda fiducia in se stesso. «Chi cade in disgrazia ha difficoltà a rialzarsi, poiché si sente in una perenne condizione di marginalità» dice il professor Licciardello. «Con il “Basta 1 euro”» continua «è possibile contribuire al bene della collettività».

Decisivi anche gli interventi di Guglielmo Reale e di Silvia La Mattina, i quali hanno espresso la massima operatività della Regione Sicilia nella parte tecnica verso l’emergenza alimentare, sottolineando la forte collaborazione tra pubblico e privato.

Interessanti anche le voci di Alberto Maira, presidente di Ipab ‒ Testasecca, di Massimo Primavera, direttore di Coldiretti Sicilia, e di Gianni Rollo, dirigente LegacoopSicilia, i quali hanno offerto la massima disponibilità, mettendo in risalto la potenza della cooperazione, necessaria affinché Open Food funga da traino.

La conferenza stampa è terminata con l’impegno di ritrovarsi tra sei mesi al fine di confermare l’efficacia del progetto.

Categorie: news

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